Per la giornata mondiale del rifugiato, proponiamo  un interessante film che racconta il processo di elaborazione del lutto nei migranti,  già profondamente provati dal dolore del distacco dalla propria cultura d’origine e  l’ assunzione di una cultura altra.

In un piccolo villaggio di montagna sulle Alpi del Trentino popolato da gente semplice legata alle tradizioni e ad una vita scandita dal ritmo di una natura bella, struggente, minacciosa, un gruppo di profughi e rifugiati africani  trova una sistemazione provvisoria in attesa del permesso di soggiorno o riconoscimento di asilo. Tra loro c’è Dani, nato in Togo, arrivato in Italia in fuga dalla guerra in Libia, e ospite di una casa accoglienza a Pergine, paesino ai piedi della Val dei Mocheni. Dani  ha una figlia di un anno, di cui però non riesce a prendersi cura: c’è un profondo dolore che lo dilania, il dolore per la perdita  della moglie, morta subito dopo l’arrivo in Italia Dani viene invitato a lavorare nel laboratorio di Pietro, un vecchio falegname e apicoltore, che vive in un maso di montagna insieme alla nuora Elisa e al nipote Michele, un ragazzino di 10 anni la cui irrequietezza colpisce subito Dani. Anche il bambino ha subito una grave perdita :il padre di  è morto da poco, lasciando un grande vuoto nella vita del ragazzino. I due soffrono lo stesso dolore, la perdita di una persona molto cara, e si trovano ad affrontare in solitudine un lutto difficile da elaborare. Il loro incontro costituirà  l’occasione per capire e per conoscere e per trovare  il coraggio di confrontarsi  e di confrontare i propri vissuti: Dani non sarà più solo con se stesso e con il suo dolore, Michele non sarà  più da solo con le stesse persone che hanno vissuto il suo stesso dramma. Per entrambi, l’apertura all’altro offrirà la possibilità  di guardare/si da prospettiva diversa. Entrambi hanno bisogno della “prima neve”( per Dani, che non l’ha mai vista, e per Michele, la prima dopo la morte del padre) : un tempo necessario per lasciare che le foglie, gli alberi e i boschi si preparino a cambiare in attesa che la neve trasformi colori e contorni, restituendo un nuovo sguardo sulle cose.

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