di Giordano Pariti

Ogni giorno nello specchio contemplo l’opera della morte” – J. Cocteau

L’artista vate, filosofo, rabdomante da sempre ha tentato di raccontare l’inenarrabile, rappresentare l’irrappresentabile, immaginare l’inimmaginabile, spingendo la sua ricerca in ambiti dove le possibilità delle narrazioni hanno spesso intrapreso strade sconosciute tuttavia affascinanti e in cui il vuoto, l’assenza, o più ferinamente la morte, sono state accuratamente indagate per esorcizzare, denunciare, riflettere o semplicemente consolare.

Ogni articolo presente in questa rubrica racconterà un’opera d’arte contemporanea che ha spaziato su tematiche come la perdita, la morte, l’elaborazione del lutto e sarà accompagnata da alcuni miei pensieri che non hanno alcuna pretesa di spiegare o di sostituirsi all’intento dell’artista ma si configurano unicamente come riflessioni, emozioni scaturite dal mio rapporto personale con l’opera narrata.

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