Alla fine quel che si cerca per vivere è un po’ di verità, un posto, un chi. Alla fine quello che si cerca per morire è la stessa cosa. Un quadro di cose orizzontali e verticali e sopra le nuvole che non sono di nessuno. Allora forse un posto c’è. Il poeta/profeta stralunato indica la strada: il varco è qui? Ma “…la vede chi ha la vita / ancora acetosa fra le labbra / chi vuole sinceramente / tornare /chi sarà capace di spezzare / la crosta / Se non c’è verità / non c’è bellezza / (non c’è salvezza)”.

Marianna

E une dì,
di bot
a ti samee
di jessi tal puest
just
dut alì,
i arbui
la mont
il bar
une siore scove il marcjepît
passe une bici
un gjat al duar
Crodimi fie,
e je dure
samee simpri in sù la strade
samee di no rivâ
mai
di nissune bande
ma prime o dopo
in cualchi lûc
tu sês.
(Traduzione dal friulano:

E un giorno, / di colpo / ti sembra / di essere al posto /
giusto.
Tutto è li, / gli alberi / il colle / il bar / una donna spazza
il marciapiede / passa una bici / un gatto dorme.
Credimi figlia, / è dura / sembra sempre in salita la strada / sembra di non arrivare / mai / da nessuna parte /
ma prima o dopo / in qualche posto / sei.)

Raffaele BB Lazzara:
https://raffbblazzara.wordpress.com/about/
Da La bleon dal frandei, Edizioni Culturaglobale, Cormons, 2013

 

La donna che cucina la jota (I)

La donna che cucina la jota
se ne frega della tua cravatta gialla
del compito di matematica
della busta paga
dello stadio
della sedia elettrica
lei se ne frega
della radio
lei se ne frega
dei tuoi amici ossuti nell’armadio,
del tuo errore dell’orrore
del tuo odio…
Perché la donna che cucina la jota
non scrive versi
ma ha muscoli forti
da fabbrica
da campo
da officina
da quando già a mattina
fumava gangia con le amiche
innamorate di furlani tossici
avvinazzati
vividi e morti
Perché la donna che cucina la jota
è una cometa
scintilla
brilla
chiama la brovada repa
ch’è un po’ slava e
bolscevica
logobarda
e la sua anima è cheta
fatica a vivere
discreta nell’amare
se non ha rose
vuole il pane almeno
con lei se non hai rispetto
non hai un nome.
La donna che cucina la jota
come quella che fa il pane
è sacra come la madonna
ma la vede chi ha la vita
ancora acetosa fra le labbra
chi vuole sinceramente
tornare
chi sarà capace di spezzare
la crosta
Se non c’è verità
non c’è bellezza
(non c’è salvezza)

La donna che cucina la jota

Raffaele BB Lazzaa:
https://raffbblazzara.wordpress.com/about/