Più tutele per i figli orfani di un genitore ucciso dall’altro coniuge.

Sono 1628 dal 2000 a oggi.  Numeri  che sono drammaticamente in crescita.

I figli, ha commentato Laura Boldrini, sono orfani due volte, perché hanno visto la propria madre uccisa per mano del padre. È necessario un automatismo, è incredibile che per farlo oggi ci voglia un processo». Oggi chi ha commesso l’omicidio del coniuge può accedere alla pensione di reversibilità della persona che ha ucciso.

Dal giorno della disgraziata vicenda nell’animo dilaniato dal dolore, crescono sentimenti come il rimorso, il senso di colpa, la vergogna, il ripudio per il legame indissolubile che li unisce al carnefice. I figli di queste faide familiari sono costretti a fare i conti con il peso di un dolore che rischia di schiacciarli per sempre. Quando le vittime sono minorenni devono spesso affrontare problemi come le lungaggini burocratiche di case famiglie e di adozioni. Da maggiorenni, quando va bene, possono avere problemi di carattere psicologico ed economico, mentre se va male rischiano di finire nel mondo dello spaccio o della prostituzione.

Rafforzare, già nelle prime fasi del processo penale, la tutela ai figli delle vittime di femminicidio, consentendo loro il gratuito accesso al patrocinio a spese dello Stato. È questo l’obiettivo di una proposta di legge. La proposta vuole anche cancellare il diritto al godimento dell’eredità e della pensione di reversibilità per i colpevoli di omicidi del coniuge.  Far sì che lo Stato stia vicino a chi perde un genitore per omicidio e se ne ritrova un altro in carcere e deve pure combattere per anni nei tribunali per ottenere un risarcimento.

Alessandra Chiaromonte

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