La terra dal 24 agosto continua a tremare imperterrita, senza sosta nel centro Italia. Marche, Lazio e Abruzzo sono all’ estremo. Abitazioni civili, istituzionali, scuole, chiese e costruzioni di interesse culturale sono crollate. Le attività commerciali, turistiche e produttive si sono fermate senza che si intraveda un prossimo futuro di ripresa. Le strade interrotte e poco percorribili. 35.000 sono gli sfollati. Fatalità? Capricci della natura? Un Dio vendicativo? Niente di tutto questo! L’ Italia,  è ormai risaputo, è zona sismica e queste catastrofi ciclicamente ce lo ricordano. I danni sono ingenti e vanno ad accrescere la già esistente e pesante crisi. La speranza è che la lezione, in attesa di una attenta e sollecita ricostruzione, serva alle Istituzioni, a tutti i livelli, a munirsi di carte sismiche e ad iniziare a mettere in sicurezza  con più avveduti e scientifici criteri gli edifici esistenti e quelli da costruire in modo da limitare i danni di inevitabili sismi futuri.

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