“Il dolore è una vicenda soggettiva” e ancora “l’intensità del dolore dipende dal modo in cui è vissuto e dal senso che viene attribuito da ciascuno di noi a quell’esperienza”.

Questo è il punto di vista del sociologo ed antropologo Le Breton, il quale sostiene che la percezione del dolore sia strettamente connessa al significato che noi gli attribuiamo ed è altresì dipendente dal contesto personale, sociale e culturale di riferimento.

Il dolore segna – secondo l’autore – l’individuo e le modalità secondo le quali il soggetto si relaziona con gli altri e con il mondo.

Secondo la lettura di Le Breton, in questa nuova opera (Cortina editore, 2014), viene attribuito valore alle diverse dimensioni del dolore presentate secondo un’ottica cognitiva ed emotiva che vede al centro il rapporto tra dolore e sofferenza.

Breton tenta di spiegare i comportamenti e le trasformazioni che il dolore produce, sottolineando l’importanza di mantenersi il più possibile vicini a chi soffre, all’interno di una relazione di accudimento che nutre in maniera autentica e goduta il rapporto. La persona che cura, quindi, il caregivers svolge un ruolo primario di riconoscimento dei bisogni e delle richieste del familiare, lungi da un’ottica individualistica che si nasconde dietro le routine e l’indifferenza dei rapporti.

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