Gli studenti di Scienze filosofiche e dell’educazione hanno dedicato il loro tempo a scrivere lettere a genitori di figli adolescenti e ad adolescenti per condividere la fatica di questo tempo di  isolamento forzato . Ve ne segnaliamo alcune  tra le decine che sono state scritte con passione e determinazione !

Cari genitori,

mi rivolgo a voi per offrire qualche spunto di riflessione per poter affrontare al meglio questo periodo. A sua volta, dovrete aiutare il prossimo a riflettere, che sia vostro figlio, vostro marito/moglie, od i vostri cari. Questo è proprio il principio del provvedimento preso per contrastare il Coronavirus: per uscire vincenti da questa situazione non bisogna pensare solamente a sé stessi, ma pensare costantemente anche alla salute altrui. Questo virus infatti può letteralmente mettere in crisi l’intero sistema sanitario nazionale, che se portato al limite, i dottori si troveranno a decidere a chi assegnare respiratori ed a chi no, scegliendo a chi offrire un’opportunità di vita ed a chi negarla. Vogliamo questo? I nostri ragazzi, presi dall’illimitatezza del proprio vivere quotidiano, si sentono un po’ come ‘’supereroi’’, inizialmente dai giovani questa problematica è stata presa con superficialità: ‘’ tanto io sono giovane, non posso morire’’. Dobbiamo educarli ad uscire dalla mera leggerezza, dall’individualità quasi estraniante, dobbiamo educarli a pensare al prossimo: che sia un amico, un parente, un vicino di casa od uno sconosciuto. Prima di poter educare i nostri figli, che sono testimonianza del futuro di tutti, dobbiamo prendere coscienza di ciò anche noi stessi: la frenesia inarrestabile del quotidiano porta quasi ad estraniarsi dal mondo. E’ difficile per tutti rimanere in un’ottica del ‘’QUI ED ORA’’, mille pensieri ci preoccupano e ci distolgono dal dare importanza alle cose ‘’ scontate’’. E’ risaputo che, per la mente umana, una volta imposto un divieto di qualsiasi tipo, siamo attratti costantemente a non rispettarlo. Se poi questo divieto ci impedisce di vivere la nostra normalità, impedendo di vedere le persone importanti per noi, di uscire di casa a svagarsi o di fare l’abitudinaria cena fuori casa nel weekend, ci sentiamo quasi legati da catene invisibili. Non dobbiamo permettere che i nostri figli si lascino demoralizzare, facendosi sopraffare dalla passività. Eravamo costantemente abituati a non avere il tempo per fare niente, per dedicarci a noi stessi, andando oltre al lavoro/alle faccende domestiche/alla scuola/agli impegni di tutti i giorni: ora questo momento di stallo, di tranquillità, è forzato. Dobbiamo saperlo sfruttare per allenare la nostra mente e la nostra persona a rimanere attiva. Abbiamo insegnato che per ottenere le più grandi vittorie nella vita, i nostri ragazzi devono sapere uscire dalla propria zona comfort. Ora invece, dobbiamo insegnare ad uscire vincenti, ad ottenere vittorie, pur rimanendo nella propria zona comfort. Per questo, giocate con i vostri bambini, allenatevi, sfruttate ed impegnate creativamente il vostro tempo, imparate nuove cose e coltivate le vostre passioni. Il Coronavirus ci ha spazialmente allontanato, dovete insegnare ai vostri figli un nuovo modo di esprimere vicinanza, che vuol dire prendere coscienza del proprio sé, dei propri sentimenti e di saperli comunicare. Anche se, da una parte, ci ha allontanato, dall’altra ci ha avvicinato: abbiamo iniziato a sentire mancanze, nuove necessità che prima si davano per scontate, ci ha aiutato ad uscire dal superficiale e dall’individuale: per stare bene abbiamo bisogno degli altri, di essere aiutati, confortati, abbracciati, voluti.

Chiedo di riflettere, e di far riflettere i propri figli riguardo a chi, nella propria quotidianità ha paura della quotidianità stessa. Per esempio, alle donne o ai bambini, vittima di violenze domestiche, che si ritrovano legati ed incatenati in un vivere che già li aveva isolati all’interno delle proprie mura. Agli anziani, che possono essere accompagnati o non, che si ritrovano ad avere il terrore ad uscire di casa, e magari per questo delegano i figli ad uscire al loro posto per questioni di necessità, sentendosi ‘’un peso’’ in più.
Oggi DOBBIAMO prenderci cura degli altri, attraverso la prevenzione. Domani, invece, allo stesso modo POSSIAMO prenderci cura degli altri, non bisogna smettere. E’ un continuum, che va dall’obbligo imposto attuale, al dovere di pensare ed aiutare gli altri, al diritto di non essere invisibile per la comunità.”

 

Cari genitori,

ciò che stiamo vivendo in queste ultime settimane é un mix di emozioni di difficile lettura, per voi come per i vostri figli. Tutte le notizie a cui siamo esposti possono creare paure e fraintendimenti che rischiano di diventare un problema per tutti, quindi approfittate di alcuni momenti di dialogo per approfondire e spiegare cosa realmente sta succedendo, perché ci troviamo a dover restare a casa e il senso che hanno queste regole che alcuni potrebbero trovare eccessive. Costringere i ragazzi a rimanere in casa così a lungo é davvero difficile, loro vedono tutto questo come un impossibilità di vivere la vita quando in realtà se preso nel modo corretto é un ottimo periodo per riscoprirsi e reinventarsi. In questi giorni abbiamo molto tempo a disposizione e oltre a lezioni e studio é bene cercare di tenerli occupati cercando un dialogo che molto spesso con i più grandi manca,cercando di conoscerli perché molto spesso sfuggono dal nostro controllo e non sappiamo più cosa pensano, cosa gli piace, chi sono i loro amici. Magari si può partire da una semplicissima domanda: Cosa sarà la prima cosa che farai quanto tornerà la solita quotidianità? Non imponiamogli di staccare il telefono e la TV quando noi in primis nei momenti di noia sono le prime cose a cui pensiamo, cerchiamo invece di divertirci insieme magari lanciando qualche sfida culinaria o perché no anche ai videogiochi. Restiamo a disposizione ma senza forzare l’ “avvicinamento” o il dialogo, onde evitare di avere il risultato opposto. Cosa fondamentale abbiate fiducia. Abbiate fiducia nei vostri figli perché non sono così menefreghisti e ignoranti come la società molto spesso li dipinge, hanno bisogno solo di capire esattamente le cose come stanno e non di leggere o sentire un mucchio di notizie fatte di numeri e parole per fare views, vogliono solo la certezza che seguire le regole sia la cosa giusta e non la cosa che gli altri gli dicono di fare. La maggior parte delle volte hanno bisogno di sentirsi parte integrante di qualcosa e sapere che le loro azioni valgono e vengono valorizzate dagli altri. Sorridetegli una volta in più e abbiate fiducia.

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