La Giornata Internazionale dei Desaparecidos si celebra ogni 30 Agosto ed è dedicata alle persone scomparse per motivi politici o sociali. È stata istituita il 21 dicembre 2010 dalla Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 65/209. I principali motivi di preoccupazione sono l’attacco diretto a chi difende diritti umani. Parenti, amici, avvocati, e tutte le persone che si occupano di fare luce sulla scomparsa delle vittime in circostanze non chiare, l’utilizzo dei paesi impegnati nella lotta contro il terrorismo, come scusante per non adempiere agli obblighi socio politici che ogni governo ha verso il suo proprio popolo, l’impunibilità ancora fortemente presente di chi pratica questo metodo repressivo.

Durante la guerra civile in El Salvador negli anni Ottanta ci furono 75mila vittime e quasi 10mila desaparecidos tra cui tanti bambini sotratti con la forza. Li prendevano i militari, per farli crescere nelle loro famiglie, fargli respirare la loro cultura e la loro mentalità. Li prendevano dopo aver ucciso i genitori o averli costretti a fuggire. Alcuni sono stati dati in adozione: dentro il Paese ma anche negli Stati Uniti, in Inghilterra, Belgio, Francia e Italia. Sono spariti anche bambini che i genitori avevano affidato a istituti per minori, con l’idea di proteggere i loro figli: tornando a prenderli, dopo il passaggio dei militari e i mesi trascorsi nascosti lontano da casa, i bambini non c’erano più, dati in adozione senza che ci fosse alcun abbandono reale. Moltissimi bambini spariti avevano un anno o poco più, quasi tutti erano sotto i cinque anni. 

Fino ad oggi non è stato fatto alcun processo per nessun caso di sparizione forzata. Chi sta provando a rintracciare i bambini scomparsi è un’associazione, Pro-Búsqueda, nata nel 1994. C’è una équipe tecnica di investigatori, delle psicologhe, assistenti sociali, professionisti che seguono la parte giuridica. Tutto parte dalla denuncia di sottrazione fatta dalla famiglia. Una volta che il bambino scomparso, ormai adulto, è stato localizzato, l’associazione lo contatta, spiegando la situazione e proponendo un test del dna.

Oltre al lavoro di investigazione, Pro-Búsqueda svolge anche un lavoro giuridico, con l’obiettivo di individuare i responsabili di ciò che è accaduto. Ciò che viene chiesto è una legge di riparazione integrale: un aiuto economico, programmi, che garantiscano alle vittime assistenza legale, attenzione psicologica.

Alessandra Chiaromonte

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