Immagini: Sam Taylor Wood, Still Life (2001) - https://www.tate.org.uk/tate-etc/issue-9-spring-2007/matter-time / Sam Taylor Wood, A Little Death (2002) - https://withreferencetodeath.philippocock.net/blog/taylor-wood-sam-a-little-death-2002/ Video:  Still Life - https://youtu.be/pXPP8eUlEtk   /   A Little Dead - https://youtu.be/NYka4ouQXqk

Immagini: Sam Taylor Wood, Still Life (2001) – https://www.tate.org.uk/tate-etc/issue-9-spring-2007/matter-time / Sam Taylor Wood, A Little Death (2002) – https://withreferencetodeath.philippocock.net/blog/taylor-wood-sam-a-little-death-2002/
Video: Still Life – https://youtu.be/pXPP8eUlEtk / A Little Dead – https://youtu.be/NYka4ouQXqk

 

di Giordano Pariti

Per lungo tempo i grandi artisti del passato hanno ritratto nature morte (oggetti, animali, frutti, fiori) colte nel loro stato di immobilità e di pseudo-eternità.

La rappresentazione di oggetti inanimati era un modo per l’artista di dimostrare la propria abilità tecnica nel raffigurare pittoricamente la realtà: più vero era il dipinto, maggiore sarebbe stata la sua importanza e grado di bellezza.

La Canestra di frutta di Caravaggio è ritenuto il primo esempio del genere artistico denominato Natura morta o come dicono gli inglesi Still life (natura immobile).

In questo piccolo dipinto Caravaggio sconvolge l’impianto statico della composizione  ritraendo un insieme di frutti contornati da foglie appassite e mangiate dagli insetti,  ponendo soprattutto in primo piano una mela bacata. Il buco nero della mela  sposta il focus del dipinto dalla mera imitazione del reale alla sua rappresentazione simbolica e, per estensione, alla riflessione filosofica sulla condizione esistenziale dell’uomo. La natura morta divine così natura morente.

Sam Taylor-Wood con i suoi due video Still Life e A Little Death parte proprio dal buco nero della natura morente di Caravaggio per mostrarne dinamicamente il suo fisiologico epilogo.

La composizione della scena di entrambe le opere è molto scarna: nel primo video, un cesto di frutta ed una penna bic adagiata sul tavolo; nel secondo video, un coniglio appeso al muro ed una pesca artificiale.

La frutta, inizialmente rigogliosa, comincia ad ammuffirsi, si avvizzisce e marcisce; il corpo del coniglio si ricopre di vermi e si decompone. Il tutto è ripreso con la tecnica del Time-lapse, ossia un lasso di tempo molto ristretto (circa tre minuti) attraverso cui viene mostrato un processo che nella realtà richiede diversi giorni per attuarsi.

Entrambi i video rappresentano una sorta di memento mori rimarcato dalla contrapposizione tra vita naturale/dinamica (frutta/coniglio) e vita artificiale/statica (penna/pesca).

Alle nature morte del passato l’artista aggiunge la visibilità della consunzione. Nulla è lasciato all’immaginazione ma tutto viene mostrato nel viaggio accelerato verso la decomposizione, la sparizione.

Dalla vita alla morte il confine è visibile. Tuttavia dal totale annichilimento qualcosa ancora resta: una penna, una pesca, frutti dell’ingegno dell’uomo che sopravviveranno alla sua stessa fine come testimonianza di un passaggio, di un pensiero, di una presenza generatrice e creativa.