Episodio 5 – Parole lievi, parole di coraggio. Intervista a Teresa Porcella sulla danza tra morte e poesia per l’adolescenza
Credits: foto dello spettacolo “Dall’altra parte”; Scarlattine teatro
Non avevamo ancora dato spazio alla parola poetica ma con questa puntata possiamo dire di esserci messi quantomeno in pari. Grazie a Teresa Porcella, ecco a voi un’intervista densissima di poesie. Lette, pensate, costruite. Interconnesse alla vita personale, alle grandi domande, alle cose del piccolo. Perché il legame tra morte e poesia, come ci racconta la nostra ospite, è strettissimo. Nell’abitare entrambe delle soglie. O forse potremmo dire tutte e tre. Perché, come abbiamo condiviso più volte, vita e morte sono interconnesse e non separate ed entrambe hanno la caratteristica di poter prendere la forma di un momento cardine, una pietra miliare, così come della normalità del quotidiano. Due parole su Teresa. Editor di lunga esperienza, ha dato vita a differenti collane di cui alcune dedicate specificatamente alla poesia. Scrittrice, di testi in prosa e poesia, per l’appunto. Performer teatrale, in stretto legame con il mondo del libro e della musica. Studiosa e formatrice, è stata docente di letteratura per l’infanzia ed oggi continua in differenti scuole di formazione. Progettista, con le mani sempre in pasta in esperienze che fanno incontrare la letteratura con le arti.
Ma soprattutto lettrice, come lei stessa tiene a sottolineare con enorme piacere e riconoscenza per questa esperienza.
Anche l’immagine che vedete è fortemente interconnessa al tema delle soglie e della letteratura. Perché le menti che stanno dietro allo spettacolo da cui è tratto si occupano, a differenti livelli, anche di letteratura edita per l’infanzia.
Si tratta dell’opera “Dall’altra parte”. Un progetto complesso, nel senso che ha coinvolto molte professioniste in un lungo percorso. Nasce da una ricerca teatrale svolta con bambine/i nel 2015 ed indaga, affronta, i temi della vita e della morte su differenti livelli. Nello specifico, con le parole della presentazione:
<< Lo spettacolo dà la possibilità a spettatori piccoli e grandi (genitori, insegnanti, educatori) di fare e farsi domande a voce alta, di parlare e confrontarsi su questi temi, nella consapevolezza che “i bambini hanno molti motivi per muovere domande su domande…Cioè, prima ancora che per avere una spiegazione domandano per sentire la voce che risponde” (G. Rodari, 1970).>>
Il rapporto tra legami e tempo è uno dei fili principali che si intrecciano, sia dal punto di vista diacronico che sincronico. Trovano spazio il quotidiano così come la trasformazione nel tempo lungo. “Dall’altra parte” abitano con volontà e consapevolezza le domande scomode legate alla morte, forte di una forma simbolica e metaforica che non dà giudizi né offre certezze se non quella che le domande sono da affrontare senza facili censure. A qualsiasi età.
Lo spettacolo, dopo una prima parte in cui si mantiene una distanza tra spettatore e performer, porta lentamente a superare questo confine per potersi avvicinare, se voluto, all’altra parte. Diviene così, sul finale, uno spazio partecipato da esplorare accompagnati dalle suggestioni appena vissute.
Questi i nomi che hanno dato vita a “Dall’altra parte”. Lo spettacolo nasce da un’idea di Martina Monetti, di Giusi Quarenghi, Giulietta De Bernardi, Anna Fascendini, con Martina Monetti Anna Fascendini, Giulietta De Bernardi, drammaturgia Giusi Quarenghi, musiche originali Leo Virgili, costumi di Lorella Bellelli.
Ricerca realizzata nelle scuole del Friuli-Venezia Giulia per l’Ente Regionale Teatrale FVG –teatroescuola.
“Dall’altra parte” è una produzione 0432 Associazione culturale e Scarlattineteatro-Campsirago Residenza
Qui potete vedere un trailer con brevi spezzoni con qualche interazione con il pubblico
Qui le informazioni sullo spettacolo https://www.campsiragoresidenza.it/portfolio/dallaltra-parte/