Bambini nati prematuri

I dati mondiali riportano che 1 bambino su 10 nel mondo è nato prematuro. Ogni anno più di 15 milioni di bambini nascono troppo presto. Di questi 1 milione non sopravvive, e il 75% potrebbe sopravvivere con prevenzione e con una cura efficace a basso costo, cose possibili sono nei Paesi industrializzati.

In Europa il 5-10% delle nascite avviene prematuramente, mentre in Italia la percentuale di prematurità ammonta a circa il 7% delle nascite. Su circa 500.000 bambini all’anno più di 35.000 sono pretermine.

Tra i bambini nati prematuramente 1 bambino su 100 ha un peso inferiore a 1.500 gr, quindi sono più di 5.000 neonati all’anno. Questi piccoli nati con peso così basso e sotto alle 32 settimane di gravidanza sono quelli che maggiormente rischiano di presentare nella vita futura esiti neurologici, sia sensoriali che del comportamento. Fin dai primi istanti di vita è necessario un sostegno alle funzioni vitali per questo vengono ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale dove possono rimanere anche per tempi molto lunghi. Il bambino nato pretermine deve adattarsi precocemente alla vita extrauterina, quando ancora non possiede le competenze per vivere autonomamente. Molto importante è l’ambiente in cui il neonato viene accudito perché condiziona il suo stato di salute e il suo sviluppo. L’assistenza in terapia intensiva neonatale deve limitare esperienze di stress eccessive inadeguate, promuovere esperienze maturative appropriate, proteggere il neonato da stimoli dell’ambiente troppo forti come luci e rumori, garantire un contenimento adeguato con l’aiuto di un nido e di panni avvolgenti, ponendo la famiglia al centro delle cure (Family Centered Care). E’ importante che vi sia libero accesso ai genitori, con un coinvolgimento attivo fin da subito, promuovendo precocemente il contatto pelle a pelle (Kangaroo Mother Care) e favorendo il più presto possibile un contatto intimo e il processo di attaccamento. E’, altresì, importante che sia sostenuta la competenza innata del neonato anche pretermine di attaccarsi al seno, e che accanto a medici neonatologi e infermieri siano presenti altri specialisti come lo psicologo e il fisioterapista, pronti a sostenere la famiglia con un approccio multidisciplinare.

Per ribadire tutto questo è stata stilata una Carta dei Diritti del Bambino Nato Prematuro, realizzata da Associazioni dei genitori, Comunità Scientifica e Istituzioni pubbliche, OMS e approvata dal Senato della Repubblica Italiana il 21 dicembre 2010.

La Carta stabilisce che il bambino nato prematuro ha:

Art. 1 diritto di essere considerato una persona

Art. 2 diritto di un sistema assistenziale che gli garantisca sicurezza e benessere

Art. 3 diritto alle terapie mirate al sollievo dal dolore

Art. 4 diritto al contatto immediato e continuo con la propria famiglia

Art. 5 diritto ad usufruire dei benefici del latte materno e di essere allattato al seno dalla propria mamma

Art. 6 diritto di avere genitori correttamente informati sull’evolvere delle sue condizioni e sulle scelte terapeutiche

Art. 7 diritto di avere genitori sostenuti nelle competenze genitoriali

Art. 8 diritto alla continuità delle cure post-ricovero e di un follow-up multidisciplinare

Art. 9 diritto di ricevere cure riabilitative e sostegni integrati (sociali, psicologici ed economici)

Art. 10 diritto per ogni famiglia di vedere soddisfatti i propri speciali bisogni

Negli ultimi anni si è visto un incremento delle nascite pretermine, dovuto a varie cause. Nei Paesi industrializzati incidono soprattutto le patologie della gravidanza, l’aumento dell’età materna, l’aumento delle gravidanze da fecondazione assistita e delle gravidanze gemellari. Differentemente nei Paesi in via di sviluppo sono le infezioni maggiormente in causa per le nascite premature, quali la malaria e l’HIV, ma importanti sono anche la giovane età materna, la deprivazione sociale e l’assistenza carente in gravidanza.

La fragilità di ogni bimbo nato prematuro e il suo ricovero in ospedale impone dei cambiamenti importanti nella vita delle famiglie, non solo durante il lungo periodo trascorso dal bambino nella Terapia Intensiva Neonatale, che dipendentemente dall’età gestazionale può durare più mesi, ma anche per le conseguenze a lungo termine. Genitori e nonni che si alternano nell’assistenza necessitano di pazienza e di adattamento ad orari e ritmi e regole di un reparto così speciale. Quando poi questi piccoli arrivano a casa spesso devono proseguire cure impegnative, a volte con macchinari di controllo del respiro e della frequenza cardiaca. Il bambino nato prematuro richiede dei programmi di assistenza specifici (Follow-up) di anni, per contrastare le complicanze della nascita così precoce e delle terapie che hanno assicurato la maturazione degli organi del piccolo e la sua sopravvivenza. La consolazione è che con il tempo, nella maggior parte dei casi, la situazione si normalizza e quello che andrà alla scuola dell’infanzia sarà un bambino vivace come tutti gli altri, a volte un po’ più mingherlino e con gli occhiali, e il difficile periodo dell’accudimento postnatale sarà dimenticato presto.

Paola Miglioranzi, pediatra

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