A due anni di distanza dalla grande scossa, in un luogo ancora ferito dalla terra, un lungo foglio di carta raccoglie i cittadini di Cento per riflettere sul senso della perdita, non solo intesa come morte, ma anche come scomparsa di affetti, effetti, luoghi di lavoro e di relazione.

La performance “Aquae motus ” dell’artista Giordano Pariti è un invito, rivolto a tutta la comunità di Cento, a scrivere o rappresentare con l’acqua le sensazioni legate ai giorni ingrati del terremoto.

La scelta di questo medium richiama la temporaneità, il passaggio, la consapevolezza dell’hic et nunc ma consegna un’azione nel suo stesso compiersi poiché niente si dissolve in eterno se ha avuto un momento in cui si è compiuto.

Ed è proprio questo momento che i partecipanti all’azione performativa affideranno alla carta che, attraverso l’acqua, tornerà a raccontare, a far vivere emozioni e sentimenti, questa volta intimamente connessi alla consapevolezza che ciò che si manifesta avrà il tempo breve di un passaggio, di una emersione e del suo ineluttabile svanimento.

Il foglio di carta allontana ogni separazione e accomuna le esperienze in una elaborazione collettiva del tragico evento dove i vissuti personali si accostano,  si sovrappongono, si legano profondamente in un continuum che richiama la stessa esistenza.

Ogni perdita invoca una relazione per essere elaborata; la perdita stessa spinge il dolore individuale a varcare le stanze anguste dell’Io per ritrovare negli altri non l’annullamento del proprio dolore ma la forza per affrontare e rimarginare le ferite del proprio cammino.

Così la vita, le cose perse della vita, possono ritrovare nell’arte una possibilità di perennità, uno sguardo che affonda nella sospensione del tempo dove tutto è nello stesso istante presenza e assenza, mancanza e conforto, mai arido affanno.

Aquae motus

Pinacoteca Civica “Il Guercino” – CENTO (Fe)

Sabato 31 Maggio 2014

Ore 16.00 – 19.00

 

 

 

 

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