Quando Renata vede una serie di numeri tatuati sul braccio di sua nonna Anna e ne chiede la ragione, scopre la sorte terribile dei bisnonni ebrei nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, nell’inverno del 1944 e la storia invece della nonna internata bambina ma sopravvissuta assieme al nonno Umberto. Vite salvate ma esperienze atroci. Ora che Anna non c’è più Renata ne sente il vuoto. La nonna s’impegnava per tenere viva la memoria andando nelle scuole a parlare con i ragazzi e attraverso un’associazione cercava altri sopravvissuti alla Shoah.

Età di lettura: da 13 anni

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