Shibata Toyo ha attraversato un’enormità di tempo, ha vissuto molte vite. È nata prima della prima guerra mondiale, prima della rivoluzione d’ottobre ed è morta nei nostri giorni, nel 2013, all’età di 102 anni. Ha insegnato e praticato le danze tradizionali giapponesi fino ai novant’anni, quando ha dovuto smettere per problemi alla schiena. Il figlio la ha convinta a provare a scrivere poesie per superare la depressione, il dolore causato dall’impossibilità di danzare e questo ci ha regalato la voce semplice e sincera di una eccezionale donna normale. In quale vuoto immenso, in quale incolmabile voragine sono andate a riversarsi le sue poche limpide parole è testimoniato dal fatto che la sua prima raccolta di poesie ha venduto oltre un milione e mezzo di copie. Questo accadimento inconcepibile, incommensurabile alla forza disordinatrice e onnipervasiva del mercato, ci chiama, credo, a guardare, a prestare attenzione a quel vuoto, così quotidiano, così vicino da essere irrimediabilmente nostro. E ad augurarci di morire vivi: ci vuole attitudine ma anche tanta fortuna.

Fortuna a voi!

Il trucco

Quando era alle elementari

mio figlio mi disse

con aria esultante

che un amico gli aveva confessato

che ero molto bella.

Da allora

mi sono sempre truccata con cura

e lo faccio anche adesso,

che ho novantasette anni.

Come vorrei che qualcuno

mi facesse un complimento!

Il grillo

In piena notte mi infilo sotto il kotatsu

e inizio a scrivere una poesia.

In realtà

scoppio in lacrime

dopo aver tracciato un solo verso.

Da qualche parte

un grillo sta cantando.

“Non gioco con chi piange”,

mi dice cantando il grillo Cri Cri.

“Vieni anche domani!

Domani ti aspetterò

con il sorriso sulle labbra”

gli rispondo.

Il cielo

Quando sono triste

guardo il cielo:

nuvole che hanno l’aspetto di una famiglia,

nuvole simili alla cartina del Giappone.

Ci sono anche nuvole che si divertono a inseguirsi.

Ma dove andranno tutte quante?

Al tramonto, le nuvole tinte di rosso,

di notte, le stelle del firmamento.

Anche tu

devi trovare il tempo

di alzare lo sguardo al cielo.

Shibata Toyo

[da Se sei triste guarda il cielo, Mondadori, traduzione di Andrea Maurizi]