Come conoscere il punto di vista dei bambini? E’ opportuno lavorare in classe su queste tematiche anche se sono presenti bambini coinvolti direttamente in situazioni luttuose?

Queste ed ad altre domande simile è possibile rispondere affermativamente: non è necessario attendere che qualcosa di negativo incomba per poter condividere con i bambini eventi che elicitano tematiche di separazione, perdita e morte.

Attraverso diverse modalità, profondamente connesse all’età evolutiva dei bambini/ragazzi, è necessario condividere, parlare e guidare discussioni sulle tematiche proposte. Solo attraverso un dialogo autentico e consapevole è possibile aiutare i bambini ad avvicinarsi alle tematiche senza costruire un muro di silenzio che nasconde al suo interno fantasmi non comprensibili alla mente di un bambino.

Solo attraverso laboratori, attività didattiche, proiezioni di sequenze filmiche è possibile educare bambini ed adolescenti al tema della morte, processo ultimo di separazione dalla vita.

La morte diventa quindi una fase naturale di conclusione della vita, piuttosto che un demone del quale avere paura e di cui non parlare (proprio per evitare che ci coinvolga ed accada).

Di seguito, si riporta il link di un lavoro svolto presso una scuola di Perugia a seguito della strage di Parigi.

http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/494967/L-Isis-la-paura-le-vittime-Cosa-pensano-i-bambini-degli-attentati-a-Parigi

Prossimamente, nelle newsletter a seguire, ci sarà uno speciale proprio sui laboratori gratuiti rivolti alle scuole del territorio ferrarese, che hanno aderito con entusiasmo alle proposte effettuate dal progetto culturale “Uno Sguardo al Cielo”.

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