Il racconto della perdita di un figlio nella mostra di Giordano Pariti, Grotte Boldini dal 14 gennaio

Giordano Pariti…Con la terra che ho spostato per seppellire il tuo corpo

ho  costruito una collina da cui contemplo il mondo…

Lunedì 14 gennaio alle ore 17, presso le Grotte del Boldini, (via Previati, 18), si terrà l’Inaugurazione della Mostra di Giordano Pariti, Con la terra che ho spostato per seppellire il tuo corpo ho costruito una collina da cui contemplo il mondo,visitabile fino al 20 gennaio dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20 e il sabato e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20. L’installazione artistica dell’autore, 30 foto digitali e una grande scatola di scarpe in legno, è il racconto di una perdita, la perdita di un figlio rievocato dai suoicalzari – …“quelli di una volta tagliati in cima perché in estate il piede potesse respirare”. Giordano Pariti propone qualcosa di nuovo e potente: la narrazione di un processo psichico, l’elaborazione di un lutto che non si confronta con la perdita definitiva, ma con la presenza dell’assenza. Nell’elaborazione del lutto l’impossibilità di dimenticare il dolore non è che l’altra faccia del bisogno che l’uomo ha di ricordare il passato e tutto ciò che è associato alla persona scomparsa, anche il suo unico e solo paio di scarpe.L’artista usa l’immagine fotografica come una potente lente sull’inconscio. Ogni immagine crea un contatto immediato con il pubblico e lo immette in una dimensione temporale privata, intrapsichica, dove si riconoscono le fasi di elaborazione del dolore del lutto. In questo senso Giordano Pariti offre al pubblico una chiave di lettura del processo di elaborazione del lutto non priva di valore metaforico, parla in qualche modo anche del futuro, della vita che continua, senza un confine preciso tra chi non c’è e chi rimane.

Giordano Pariti

Partito dalla musica – è infatti primo flauto presso l’Orchestra Sinfonica “Tito Schipa” di Lecce – Giordano Pariti è approdato alle arti visive sospinto dalla naturale predisposizione a guardare nel profondo delle cose e a cercare di raccontarle per esorcizzarne l’impatto emotivo con se stesso e con l’esterno. La sua opera artistica seziona e indaga frammenti di storie, di strutture e di coinvolgimenti che si innescano e si dipanano nella complessa rete di rapporti individuali, familiari  e sociali.

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