L’estremismo è tipico degli adolescenti: credenze assolute, senza compromessi, per le quali battersi fino a morire o uccidere. Le scelte estreme sono guidate da ideali intransigenti, in nome dei quali gli adolescenti possono ritirarsi socialmente, digiunare, attaccare il proprio corpo o agire in modo violento. Gli ideali prendono la forma di ideologie radicali, individuali o collettive, religiose o politiche, ma sono basati su ragioni emotive. Nei processi di radicalizzazione c’è fame di verità e di certezza, che diano sicurezza, che riducano disorientamento e confusione e colmino il vuoto di senso che l’adolescente si trova a vivere. Lottare per un ideale rinnova le energie, crea nuove appartenenze, annulla l’isolamento sociale e riattiva la speranza di recuperare i valori perduti. Oggi siamo soprattutto allarmati dalla radicalizzazione islamica, che ci appare come un processo estraneo alla nostra cultura. In realtà, ci sono molti modi in cui si può esprimere l’estremismo degli adolescenti, in funzione del contesto sociale e culturale in cui vivono e crescono. Il volume, con contributi di soci e collaboratori del Minotauro, descrive i miti affettivi degli adolescenti che si radicalizzano, dai foreign figther alla radicalizzazione online, dai terroristi degli anni Settanta in Italia ai lupi solitari delle stragi scolastiche degli Stati Uniti.

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