Il libretto “Oncologia Pediatrica. Buone pratiche di comunicazione per genitori “della dott.ssa Zaira Nardone, studentessa del Corso di Psicopatologia dell’Università degli Studi di Ferrara condotto dalla prof.ssa Paola Bastianoni, all’interno del progetto Eduscaffolders, racconta la storia della malattia oncologica di suo figlio di tre anni. La domanda che immancabilmente risuona nella testa di un genitore il cui figlio è affetto da tale patologia è sovente: “da dove è arrivato?”, “perché proprio a noi?”, “cosa si può fare?”. Il tumore è, in tutte le sue manifestazioni, una realtà oggettiva che bisogna affrontare e che, nel corso del tempo, acquista forza e vigore giungendo a diventare quel temibile mostro che nella mente del bambino ha le sembianze di un drago, mentre per i genitori costituisce un’ombra indefinibile ed indefinita che alimenta angosce e paure. Nelle corsie dell’ospedale questa presenza si nasconde nei corridoi, dietro gli strumenti sanitari, a volte persino nelle tasche dei camici dei dottori, quando le loro parole risultano incomprensibili o le loro voci sono troppo rigide e taglienti per disciogliere la nebbia. Le emozioni che si provano in quei momenti sono difficili da narrare e si ha difficoltà a dar voce alla tristezza che pervade ogni cellula. A volte, però, quelle emozioni possono essere accolte e direzionate in qualcosa di confortante e comprensibile.

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