Oggi, con un leggero ritardo, dovuto alla mancanza di alcuni bambini tra cui i due in particolare che seguo nel mio percorso di tirocinio, ho potuto svolgere la mia attività, sotto la supervisione delle insegnanti di sezione.

Come solito sono entrata poco prima dell’ingresso in aula, notando alcuni piccoli cambiamenti avvenuti nel mio periodo di assenza, come le finestre della stanza riempite di fiori di ciliegio colorate dai bambini e con il loro nome scritto in piccolo su un lato.

Saluto i bambini e la maestra Eleonora.

Mi siedo accanto a lei, aspettando Jessica, la mia tutor, che entra pochi minuti dopo.

Viene svolto l’appello, un po’ a rilento per via del nuovo metodo che le insegnanti stanno sperimentando e consigliato direttamente ad Eleonora da una delle nonne dei bambini, una maestra di elementari, che le ha consigliato di lasciare che i bambini si accorgano da soli che la lezione non procede perché parlano, quindi senza urlare o cercare di richiamarli sempre all’ordine.

(Per ora procede, ma non sta portando i grandi risultati sperati)

Una volta finito l’appello si procede al conteggio dei presenti e al calendario, svolto oggi da una delle bambine che compie 6 anni.

È a questo punto che Eleonora mi chiede se me la senta di spiegare ai bambini quello che farò oggi: sono un po’ agitata, nonostante ormai svolga il tirocinio da diversi mesi nella struttura, ho timore di non saper scegliere le parole corrette.

Cerco di calmarmi e comincio a spiegare ai bambini come meglio mi è possibile l’attività, spiego loro che leggerò una storia che ho molto apprezzato e che a sua volta mi è stata presentata dalla mia di insegnante (dott.ssa Marilena Moretti), leggo loro il titolo “Il giorno in cui il mare se ne andò per sempre” e spiego loro che dopo averla letta ne parleremo un po’ insieme per poter comprendere quello che è stato detto e solo allora potranno disegnare la scena che è loro più piaciuta o quella che più li ha colpiti.

Rispetto la scelta del libro ho avuto molti ripensamenti, temevo che la storia potesse essere troppo da affrontare o che le mie conoscenze non fossero adeguate per sviluppare questo tipo di lavoro, nonostante volessi in realtà stimolare l’attenzione dei bambini più sulle emozioni del protagonista e sulle amicizie che riescono a far tornare Eric, il protagonista, felice, che sul lutto, ma alla fine, appoggiata dalle insegnanti di sezione che avevano letto e apprezzato a loro la volta la storia ho deciso di procedere.

Leggo la storia, cercando anche per quanto mi sia possibile di concentrarmi su alcuni visi: li vedo tutti concentratissimi, anche A.S. (una dei due bambini che seguo), si scorgono perfettamente le loro emozioni: i sorrisi quando Eric è felice e in compagnia e la preoccupazione per la scomparsa del mare o le lacrime del piccolo drago di sabbia.

Una volta conclusa la lettura propongo di riflettere su ciò che è stato detto, ho preparato delle line guida, ma vorrei in realtà lasciare spazio ai bambini.

Ciò che emerge mi lascia entusiasta: la storia è piaciuta tantissimo, i bambini si sono sentiti tutti felici, nonostante il mare abbia lasciato Eric e questo perché Schiuma, il cane, con il suo regalo, la conchiglia, ha risollevato la tragica situazione.

Chiedo solo a questo punto se qualcosa non sia piaciuto e la risposta risulta essere all’unanimità la scomparsa del mare, soprattutto T. ne è molto scontento, ma è felice che Eric abbia trovato Schiuma come amico.

Ancora chiedo se cambierebbero qualcosa e qui i pareri sono contrastanti perché c’è chi cambierebbe la storia facendo sì che il mare torni alla fine e chi invece lascerebbe la storia esattamente come è.

I personaggi che più sono piaciuti risultano essere Eric perché aiuta i fiorellini e nonostante tutto riesce ad essere felice e Schiuma perché da bravo amico aiuta Eric ed è tanto gentile con lui, ad esempio A.S. apprezza molto Schiuma perché le ricorda il suo cane.

Così concluso il nostro focus si procede con il disegno della propria scena preferita:

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Durante l’attività regna una particolare armonia tra tutti, cosa insolita, poiché spesso i bambini durante le attività finiscono con il punzecchiarsi e litigare, quindi la cosa mi rende ancora più felice.

Di seguito riporto alcuni dei disegni:

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A.S. disegna Eric sulla sinistra e Schiuma sulla destra che sono i suoi personaggi preferiti, soprattutto il cane data la somiglianza con il suo.

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J. disegna Eric sulla sinistra e Schiuma, sulla destra, che gli regala la conchiglia per far tornare felice il suo amico.

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T. disegna Schiuma e Eric uno vicino all’altra, ma il cielo è grigio per rappresentare <<Il fumo della tristezza di Eric>> per aver perso il suo amato mare.

Seguono poi 3 disegni che rappresentano il  laghetto di fiori e sassi costruito da Eric, scena particolarmente gettonata.

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Una piccola diversificazione è aggiunta da D. che inserisce nel suo disegno anche <<il pagliaccio>> amico di Eric, rappresentato nella scena del libro.

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In conclusione sono stata soddisfatta di questa giornata, perché nonostante le mie preoccupazioni iniziali ho potuto vedere l’apprezzamento dei bambini e questo mi ha particolarmente rincuorata, così come sono stata felice che la storia sia stata anche presa in considerazione dalle altre insegnanti della struttura che hanno a loro volta letto e apprezzato il libro.

Forti di questa esperienza abbiamo deciso anche di richiedere il prestito degli altri libri della collana, con vari suggerimenti anche da parte dei bambini che hanno richiesto una storia in particolare: affrontare la paura.