“Custodite la parola «risurrezione»!Non scambiatela con nessun’altra! Non con «sopravvivenza», non con«immortalità», non con «trasformazione», non con «progresso», non con«riforma», neppure con «rivoluzione». Custodite la parola «risurrezione»,anche se supera, come supera, ognivostra capacità di immaginazione e persino le vostre più ardite speranze.Custodite la parola «risurrezione» e il segreto che essa racchiude. Perché la risurrezione è un segreto. Il mondo non ne sa nulla. Solo i discepoli ne erano al corrente. Ma attraverso i secoli abbiamo talmente sbandierato questo fatto,che non sappiamo più che è un segreto, il segreto del mondo e dell’interavicenda umana. Un segreto non da nascondere, certo, ma neppure da sbandierare come se fosse nostro anziché di Dio. Piuttosto siamo chiamati a vivere questo segreto come potenza di cose nuove nella storia. Siamo chiamati a vivere il segreto della risurrezione come potenza di insurrezione, certo, che ricrea il mondo rendendolo giusto, ma anche come potenza di perdono, che ricrea il mondo rendendolo innocente, e come potenza di riconciliazione, che ricrea il mondo rendendolo fraterno, e come potenza di pace, che ricrea il mondo rendendolo umano – mondo di esseri umani non di belve, un luogo per vivere e non per morire.Custodiamo la parola «risurrezione» e non scambiamola con nessun’altra.Custodiamo il segreto che essa racchiude e ad un tempo rivela: credere in Dio e  ì credere nella risurrezione è proprio la stessa cosa”

Paolo Ricca

Il cristiano davanti alla morte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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