Il primo film italiano in concorso alla 72a Mostra del cinema di Venezia, opera del regista siciliano Piero Messina.

Il film – ambientato in Sicilia – narra la storia dolorosa di una donna che perde il figlio: si tratta di un evento indicibile, diventa ben presto per la donna un lutto negato, taciuto, silenzioso agli occhi di tutti.

La donna sembra costruire attorno a sé una realtà che è fatta di altro, una sorta di mondo magico necessario per evitare di parlare della perdita e del dolore per il figlio Giuseppe che non c’è più.

La protagonista Juliette Binoche mostra gli aspetti più intimi ed interiori di una madre che fatica ad accettarne la realtà.

Attraverso prolungati silenzi, inquadrature fisse sui volti, il regista è in grado di creare una forte tensione emotiva, emozionante ed al contempo dolorosa.

Nel corso della pellicola si susseguono le vicende della madre e di Francia Jeanne, fidanzata di Giuseppe arrivata in Sicilia poco dopo il funerale del ragazzo, per trascorrere le vacanze nell’isola. La madre incapace di condividere il dolore per la perdita del figlio inventa una realtà parallela chiedendo alla giovane donna di rimanere con lei in attesa del ritorno del figlio, al momento in viaggio.

Il film mette in evidenza due modalità faticose di affrontare e sopravvivere alla morte di una persona cara attraverso l’adesione concreta alla realtà dei fatti e parallelamente un atteggiamento di fuga dalla realtà; modalità che impediscono un’adeguata elaborazione del lutto e che convincono tutte le persone vicine a fare lo stesso.

Il trailer:

https://www.youtube.com/watch?v=GUvHttq7bmo

               

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