Si è tenuto ieri il  sesto appuntamento della Rassegna – Presentazione libri d’ Autore!

Intervistata dalla Prof.ssa Bastianoni, Marina Morpurgo ha presentato il volume:
“E’ solo un cane (dicono)”
 

morpurgo-e-blascoLui è Blasco, io sono Marina. Lui abbaia, io scrivo. Un tempo scrivevo articoli, ho fatto per anni la giornalista, prima all’Unità, poi a Diario, poi sono passata a testi più rilassati e rilassanti e letterari: traduzioni dall’inglese, racconti e libri divulgativi per bambini e ragazzi, una raccolta di racconti e due romanzi brevi per “grandi”. Negli ultimi tempi ho cominciato a occuparmi anche di editoria scolastica. La mia “poetica” è semplice: si può essere chiari senza banalizzare, nella lettura anche l’orecchio vuole la sua parte e bisogna salvare creature a rischio di estinzione come i termini insoliti e i trapassati prossimi.

Purtroppo il mio Blascone mi ha prematuramente lasciata, nell’ottobre del 2016, dopo mesi di vittoriosa lotta contro uno stramaledettissimo cancro. Ora con me ci sono Vega, che gli assomiglia molto e Marvina, che è una cuginetta di Blasco.

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Gli autori di questo volume sono due: Marina Morpurgo e Blasco, cane. La storia che insieme raccontano è speciale. Una storia di dolore (della padrona) e malattia (del cane), che fa un po’ piangere e parecchio ridere. Blasco arriva otto anni fa nella vita dell’ Autrice da un luogo altamente simbolico: Gambassi, un paesino della Toscana dove la sua famiglia materna aveva trovato rifugio e salvezza in fuga dai nazisti nell’ ottobre del 1943. Una coincidenza che ha spinto la Morpurgo ad approfondire la storia della famiglia, soprattutto delle sue formidabili donne, nonna Irma in testa. Così, nel libro come nella vita, dolori e gioie, malattie e rinascite s’intrecciano in un’altalena di eventi e sentimenti: le persecuzioni razziali e il salvataggio a opera di persone generose e coraggiose, la malattia di Blasco (osteosarcoma) e un altro salvataggio grazie al luminare dell’oncologia canina che, affonda il bisturi nel bacino di Blasco e ne asporta un’ampia porzione con tumore e zampa annessi.

Da quel momento Blasco diventa un cane a tre zampe, ma non per questo meno arzillo. E Marina viene da lui chiamata “pupa”: “la pupa mi preoccupa, che le piglia”? , “infermiera” : “oggi la mia infermiera ha deciso di portarmi in montagna a camminare. C’erano dei prati così invitanti, verdi e morbidi, che mi sono dimenticato di fare il cane chic e snob e mi sono rotolato per bene. Dopo ho corso come un pazzo in salita e in discesa per dare a quella poveretta l’occasione di vantarsi con tutti!”

Prima dell’uscita del libro (6 ottobre), la storia di Blasco è stata condivisa da Marina con i molti amici sulla sua seguitissima pagina facebook. Dopo un anno in cui Blasco ha sbeffeggiato la morte, godendosi manicaretti e corse a tre zampe, il 16 ottobre ha pensato bene di lasciare questo mondo e raggiungere il paradiso dei cani.

Guarda il video:

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