A 80 anni dalla firma delle leggi “per la difesa della razza” e in occasione del Giorno della Memoria uno straordinario evento teatrale, che ha avuto luogo il 18 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma, sarà  trasmesso da Rai Storia in prima serata alle ore 21.15 del 27 gennaio, all’interno di un documentario realizzato da Bruna Bertani.

Sono passati infatti 80 anni da quando il Parlamento e il governo di Mussolini emanarono le “Leggi per la difesa della razza” che il Re Vittorio Emanuele III, firmandole, promulgò; leggi che discriminavano una parte della popolazione italiana privandola di fatto da ogni capacità giuridica. Venivano così annullati i diritti di uguaglianza che un altro Savoia, Carlo Alberto, aveva garantito a tutti gli italiani nel 1848.

«L’Italia, che deve ancora fare un profondo esame del proprio passato e non ha mai celebrato processi contro i propri governanti che si sono  macchiati di crimini contro l’umanità, rischia di non poter fermare i nuovi movimenti di odio che ai quei falsi valori e simboli si ispirano nei loro moti», spiega Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha voluto l’evento e lo ha seguito nella fase ideativa. «Il Processo quindi lo facciamo noi, evidenziando la filiera delle responsabilità che dal Re e dal regime risalgono alle istituzioni, all’accademia, alla stampa, all’industria, alla chiesa, alla popolazione civile che, quando non si rese complice, accettò senza reagire che una comunità di cittadini italiani, presenti da duemila anni nel Paese, perdesse ogni diritto e libertà. Diritto di lavorare, studiare, avere una vita sociale, contribuire alla scienza, alla cultura, alla politica. Vogliamo sfatare la leggenda che le leggi razziali furono un provvedimento all’acqua di rose».

“Il Processo”,  è stato promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sotto l’egida del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah presso la Presidenza del Consiglio. È stato organizzato da BrainCircleItalia e MusaDoc, in collaborazione con l’Università Ebraica di Gerusalemme, la Fondazione Musica per Roma, Rai Cultura e con il contributo del Gruppo Salini-Impregilo, di ACEA Spa, della Fondazione Ga.ri.wo e del CIDIM.

Un processo in forma teatrale, con colpi di scena, testimonianze del dolore di quegli anni ed un finale tutt’altro che scontato.

Sul banco degli imputati Umberto Ambrosoli si “autodifende” interpretando Re Vittorio Emanuele III che firmò i decreti, promulgando così le leggi razziali; il Pubblico Ministero è Marco De Paolis, Procuratore militare di Roma; Giorgio Sacerdoti, Presidente del CDEC, il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, è l’avvocato di Parte Civile; la Corte è composta da Paola Severino, Rettore e Professore Luiss, nel ruolo di Presidente, da Rosario Spina Consigliere del C.S.M. e da Giuseppe Ayala, già parlamentare, magistrato e Pubblico Ministero nei processi contro la mafia.

Tra l’esposizione dei capi d’accusa, le arringhe e l’autodifesa del Re, non possono mancare le dolorose ed emozionati testimonianze della parte colpita dall’abominio delle leggi razziali. Tra queste: Piera Levi Montalcini nelle cui parole rivivrà la sofferenza della zia, il premio Nobel Rita Levi Montalcini, simbolo dello smacco alla comunità scientifica e alla ricerca italiana per la fuga di menti eccelse, tra cui tre futuri Premi Nobel e l’intera scuola di Via Panisperna. Federico Carli racconterà la storia di suo nonno, Guido Carli, che rifiutò di pubblicare la propria tesi di laurea per rispetto del suo professore ebreo, e dovette così rinunciare ad una promettente carriera universitaria. Anita Garibaldi, bisnipote dell’eroe dei Due Mondi, ricorderà come suo padre, il parlamentare Ezio Garibaldi, rifiutò di firmare le leggi razziali e schiaffeggiò Farinacci. Carla Perugia Della Rocca racconterà l’odissea vissuta da bambina insieme alla sua famiglia. La giovane Morgane Kendregan leggerà una lettera che le inviò il nonno, Elio Cittone, per raccontarle la sua odissea. Testimoni dell’accusa, il giornalista e saggista Lorenzo Del Boca, autore di “Maledetti Savoia” (Piemme) e l’economista Enrico Giovannini che spiegherà la ricaduta economica che le leggi razziali ebbero sul nostro Paese mentre gli interventi degli avvocati Matias Manco e Giovanni Rucellai illustreranno le ragioni della difesa.

 “Il Processo” diventa così un processo ad una parte dell’Italia e della sua società civile che, discriminando un gruppo di propri cittadini, gli italiani di religione ebraica, arrivò a emarginarli, opprimerli, fino a dichiararli nemici della Patria, agevolandone la deportazione verso i campi di concentramento e di sterminio negli anni che seguirono.

Alessandra Chiaromonte

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