Una guerra unilaterale e non dichiarata produce quotidianamente, sulle stradi, stragi ingenti, morti, feriti, disabili permanenti. A ricordarcelo le varie iniziative delle Associazioni delle famiglie delle vittime e la recente petizione promossa dalla Fondazione Luigi Guccione Onlus Ente Morale richiedente il varo della legge che formalizzi e programmi, finalmente, l’assistenza alle vittime della strada.  Legge ancora più utile e necessaria se le vittime riguardano i bambini, la fascia di età (0-14 anni), cioè, ritenuta più debole e più bisognevole di cure e assistenza.

È l’impegno civile, politico e sociale dello Stato che la impone e l’art. 6 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre 1989 ( diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo) che la reclama con forza. Dal termine, purtroppo, del secondo conflitto mondiale, quindi in tempo di pace, sono oltre 9.000 i bambini uccisi sulle strade e più di 300.000 quelli feriti e che vedono il proprio sviluppo e il proprio futuro minato ed incerto.

Contestualmente il Parlamento ufficializzi la Giornata Mondiale delle vittime della strada (Giornata Mondiale della memoria adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con Risoluzione 60/5, il 26 ottobre 2005, da celebrare la terza domenica di novembre) quale punto di riferimento etico e pedagogico e faciliti quelle azioni di informazione e di collegamento con il sistema formativo, informativo e scolastico atte a rimuovere la visione dell’incidente stradale come fatalità  promuovendo una adeguata educazione stradale per intraprendere una guida più consapevole, responsabile e rispettosa delle norme del Codice della strada così come richiesto dall’Europa per ridurre almeno del 40%, in dieci anni, quella pesantissima nefasta tragedia.

 

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