Un ammirevole Angelo mi ha fatto dono di un oggetto miracoloso grazie al quale ho potuto sentire nuove parole messe bene insieme da Rebecca Elson in un tempo che è ormai lontano ma anche incredibilmente vicino. Che bello ascoltare ancora quella voce, quel canto che mi è così sorella, che mi risuona così profondamente: mi dice sempre la cosa giusta al momento giusto (e gli occhi, il volto, la evidente chiarezza e dignità dell’Angelo avrebbero meritato da soli il viaggio). Non posso che provare a farvi arrivare qualche goccia preziosa, qualche lampo azzurro di questo dono con la mia traduzione, necessariamente imperfetta ma di tutto cuore. E con tutto il cuore vi auguro di aver detto, di dire ogni giorno, di poter dire un giorno, come Rebecca: “con gratitudine verso l’esterno e il nuovo / io ti prendo nel mio cuore / per tutto il tempo che abbiamo davanti / e per tutto il mondo”.

1 gennaio (Scanno)
primo dell’anno lungo la valle
guardando lontano
nuvola, sole, nuvola
erba tagliata, sassi bianchi
un fiume di pecore, vento teso
un riparo di roccia,
una fonte zampilla da qualche profondità segreta
e noi ci siamo fermati per essere benedetti
per chiedere compassione
vai verso ciò che ami
verso quello che hai sempre amato
aria limpida, aria quieta,
i bordi delle pietre combaciano
sotto lo stivale
altrove l’anno giunge con lentezza
come le onde lambiscono i sassi.
Compagni di viaggio
Nell’anno della nostra nascita
io all’apogeo, in un nuovo mondo
la neve senza direzione, muta
tu al perigeo e caldo e terra
nell’oliveto dei tuoi avi
con tutti i suoi dei in attesa,
abbiamo preso la via.
Tu, a sette anni,
guardando le ragazze dal recinto del giardino
col cuore che freme come una colomba
io, al lago, nella foresta
un lampo di gioia per ogni pesciolino
tu in una città straniera, penna e taccuino
diretto verso un espansione senza segni
io in qualche sala d’aspetto, in partenza
perduta per il peso del verde
un universo ancora giovane, caldo
ci siamo incontrati
uno dei due più rapido, di passaggio
e incontrati ancora, dividendo l’acqua e il pane
il miracolo dei nostri cuori senza compagni
e siamo passati e incontrati ancora
e questa volta per andare al passo.
Tu mi onori di questo viaggio
tu e la tua anima dolce
e io, fortunata come un trifoglio
una stella.
Rebecca Elson
[da Oxford Poets 2000: An Anthology, 2000, Carcanet Press.
Libera traduzione di M. Bellazzini]