• Autore: Ulf Nilsson
  • Illustratore: Eva Eriksson
  • Casa editrice: Iperborea
  • Anno pubblicazione edizione italiana: 2022
  • (prima edizione 2006)
  • Traduzione: Laura Cangemi

“Tutto il mondo è pieno di morti” disse

“Sotto ogni cespuglio c‘è un uccello, una farfalla, un topolino. Qualcuno deve essere buono e occuparsene. Qualcuno deve sacrificarsi e seppellirli tutti.”

“Chi?” domandai.

“Noi”, mi rispose

E con questo delizioso dialogo nasce la rinomata Funerali Spa. Alle buche ed alla vendita la coraggiosa Ester, ai discorsi funebri il suo amico fifone ed infine il piccolo Putte alle lacrime.

Entriamo così in una in una brevissima storia in cui sorrisi delicati, humor nero e improvvisi scorci riflessivi si alternano in perfetto equilibrio. Ho apprezzato, e mi sono goduto, la capacità di Ulf Nilsson ed Eva Eriksson di non cadere mai nel banale, nello stereotipato, nel melenso. Il racconto ha la praticità e la vitalità che spesso ho incontrato nelle chiacchierate con tante bambine e bambini sul tema della morte. Uno sguardo indagatore, di curiosità. La ricerca di una comprensione prettamente sperimentale, operativa. Un praticare che ha agisce gli interrogativi che stanno a monte. Domande che ogni tanto prendono forma. Non penso sia un caso che le poche riflessioni esplicitate trovino spazio principalmente nelle epigrafi lette ad alta voce durante i funerali. Oppure risultano delle piccole sortite che nascono dal contatto fisico con gli animali morti.

Proprio questa ricerca di contatto, di esperienza reale della morte è un altro degli elementi che ho trovato di forte sincerità e necessità. Solo davanti alla prova tangibile e indiscutibile che il tempo non scorre c’è la presa d’atto delle conseguenze della morte. Ed è proprio in questi momenti che trovano spazio le domande più urgenti e dirette. 

“Allora posso morire anche io?” o ancora “Quindi moriranno mamma e papà?”. 

Le reazioni sono diverse di fronte a questo. Chi scrive, chi non accetta e chi, come Ester, continua a sperimentare. Il racconto è breve, ma nonostante questo fa vivere l’intensità, la passione potremmo dire, della ricerca. 

È difficile scrivere una storia così diretta sulla morte e riuscire a mantenere una qualità narrativa alta. Nilsson ed Eriksson l’hanno fatto. 

Non è il primo racconto su questa tematica che troviamo nella collana I miniborei. Mi riferisco ad esempio ai due libri di Ulf Stark “Sai fischiare Johanna?” e “La grande fuga”. Libri capaci di parlare di morte attraverso la vita.

Non mi resta che augurarvi una buona lettura ed un’attenta visione delle illustrazioni.